STORIE DI SUCCESSO/13. Marco Cosenza e Andrea Cason hanno creato a Bussolengo un business di serate ed eventi.
Dopo anni da barman acrobatici hanno creato la «Bartenders snc» fornendo strutture e professionisti per eventi.
Un «salto» nell’imprenditoria dopo anni trascorsi nei locali notturni di tutta Europa nei panni di artisti, per la precisione barman acrobatici, quelli che fanno volare le bottiglie mentre preparano i cocktails: Marco Cosenza e Andrea Cason, trentaduenni, hanno creato la «Bartenders snc» con sede operativa a Bussolengo nel 2006, dopo una lunga esperienza sul campo, ma soprattutto studiando senza sosta la materia relativa alla professione. Che oggi, sottolineano, non può essere affidata all’improvvisazione.
Erano partiti per pagarsi gli studi universitari, facendo le stagioni nelle discoteche insieme, perché Marco è mancino e Andrea destro: «Così abbiamo potuto creare delle coreografie particolari», raccontano, «nella preparazione dei cocktail, e ci chiamavano nelle località turistiche ad esibirci. Facevamo veri e propri spettacoli, per i quali interrompevano la musica e ci facevano entrare in pista con i nostri numeri».
Una notte li vide un manager svizzero e li portò a lavorare in vari stati europei dove prendevano praticamente in gestione un bar per serata, predisponendo anche la lista drink adeguata; ad un certo punto Marco e Andrea lasciavano il banco ed entravano in pista con le loro bottiglie e acrobazie.
Una vita piuttosto faticosa, con 12 ore di seguito di lavoro, ogni notte in una città diversa. «Poi iniziarono a chiamarci da tutta Italia per vari eventi», raccontano, «quindi cominciammo a costruire i primi bar mobili, con strutture di design realizzate da noi». Ora partono con queste strutture, vendono servizi bar fino a trecento persone con il numero corrispondente di drink, ma anche con barman professionisti «inclusi», per eventi aziendali o feste private.
Ogni tanto si imbattono in qualche inconveniente del mestiere, dovuto alle caratteristiche del territorio nel quale devono portare il servizio: ad esempio a Venezia, dove avevano trasportato su chiatte i loro bar mobili del peso di 100-150 chilogrammi, non considerando il movimento delle maree. All’andata tutto bene, al ritorno con la bassa marea fu piuttosto acrobatico issarli in cima al muretto, che si era allontanato di circa un metro dal livello dell’acqua.
Tra i loro clienti ci sono il Teatro La Fenice di Venezia, Hugo Boss, Ferrarelle, Unicredit, Nokia, Volkswagen Italia, Cartier, Audi, Bmw, Procter&Gamble e altri.
Organizzano anche, per clienti privati, degustazioni di champagne, vini e distillati, oltre a cene di gala.
Ma ciò di cui sono più orgogliosi è il fatto di aver «portato a Verona gli aperitivi alla Milanese e il sushi bar, che poi ci hanno copiato in tanti». E soprattutto la formazione: Andrea e Marco hanno creato una scuola, «Bartenders academy», «perché in questo mestiere non ci si può proprio improvvisare».
Insegnano agli allievi non solo a fare i barman, ma anche come aprire e gestire un locale, compreso l’aspetto di gestione dei costi. «Sto mettendo a frutto tutte le mie conoscenze ed esperienze», spiega Marco, «dagli studi di Giurisprudenza al periodo in cui ho fatto il promotore finanziario».
Intanto continuano a studiare e hanno anche frequentato un corso d’imprenditoria della Camera di commercio.
Prossimo obiettivo? «La creazione del più grande portale di corsi per bartenders, con simulazioni e video per insegnare la professione di barman, dalle tecniche all’accoglienza dei clienti fino all’intrattenimento: in pratica il «vecchio» titolare di locale, una figura professionale completa, si trasferisce on line (www.bartenders.it) per passare il testimone.