Filippo Taddei 24 anni.
Il suo costante interesse per le continue novità nella professione di Bartender e la sua perseverante passione lo hanno portato, in pochi anni, a lavorare prima in un piccolo wine bar a Desenzano del Garda (BS), nel ruolo di bar back, per poi piazzarsi in famose gare come il Roadhouse a Londra e a lavorare nei famosi Member Club londinesi.
Massima soddisfazione per un Bartender che sbarca a Londra e, detta cosi, un salto non indifferente in pochi anni. Filippo ci racconta meglio, a modo suo, la sua esperienza con una piccola biografia scritta da lui.
E quasi per caso che all’età di 17 anni inizò la mia storia da barman, quando per pagarmi il liceo trovai il mio primissimo impiego nel settore del beverage.
A dire il vero iniziai come barback in un piccolo wine bar nella provincia di Desenzano, dove da prima rimasi affascinato dal mondo dei drink ed il suo contatto col pubblico.
Dopo un inverno passato a lavorare principlamente come aiuto barman, cominciai finalmente la mia prima vera esperieza da bartender nello contesto di un rinomato cocktail bar sulle rive del lago di Garda. Qui univo divertimento a lavoro che in seguito diventò passione.
Realizzai allora quanto stessi prendendo sul serio cio che era iniziato con un differente scopo, a tal punto da capire che quella sarebbe stata poi la mia strada.
L’inaspettata scoperta della mia vocazione per il settore del beverage mi spinse a ricercare dunque un supporto teorico e pratico essenziale per la mia futura crescita professionale.
Alla ricerca di un valido sostengo formativo venni a conoscenza della Bartenders Academy che mi colpì subito per la filosofia d’innovazione trasmessa dal proprio sito web e dalla oramai riconosciuta importanza.
Qui venni a contatto con i fondatori dell’accademia Marco Cosenza e Andrea Cason, e con uno degli insegnanti in particolare, Claudio Perinelli, i quali mi fornirono basi solide per una continua crescita nel settore.
Tramite i corsi di Mixologist e Flair presso la Bartendes Academy ho infatti acquisito la preparazione tecnica che volevo e già alla fine del secondo corso presso l’accademia realizzai che le mie basi potevano essere abbastanza solide per affrontare la mia prima esperienza all’estero, e ci provai.
Decidetti così di partire per Barcellona alla ricerca di nuove idee, ispirazioni e tanto spazio per il flair. Nonostante il mio percorso nella scuola fosse per il momento terminato, tramite skype, video e news, continuai a ricevere il supporto di Claudio, Andrea e Marco, sempre interessati alla mia crescita.
Al mio ritorno in Italia a distanza di un anno, in cambio di qualche servizio di catering organizzato dalla Bartenders Academy, la scuola mi diede la chance di allenarmi gratuitamente in accademia ricevendo ancora appoggio e consigli da parte degli istruttori.
Questo mi porta infatti ad affermare come la loro passione unita alla mia sia decisamente ciò che manda avanti sia loro come accademia sia me come professionista.
Unendo le tecniche apprese e raffinate durante la formazione accademica ed abbinandole a nuove da autodidatta, messe in pratica al Coco Beach di Desenzano al termine della stagione estiva, ero pronto per un altro grande step up: ero pronto per gli UK, la patria del mixologist, dove più di tutte la parola cocktail è la più usata e dove la figura del bartender è vista da una prospettiva differente.
Una volta a Londra catturai la simpatia del mio futuro bar manager Peter Crooker, giudice di gara del RoadHouse, sede internazione di competizioni mondiali di flair.
Tra lavoro, lezioni di inglese ed ovviamente allenamenti di flair iniziai a lavorare per lui a Soho nel cuore di Londra, dove rimasi circa per un anno e mezzo.
Londra mi ha insegnato veramente tanto tramite esibizioni, libri, competizioni e il confronto con professionisti provenienti da diversi parti del mondo. Attualmente lavoro per un Members Club in Covent Grden dove la mixologist è un master, alla quale abbino studi chimici e culinari.
Continuo a frequentare locali dove posso catturare la conoscenza delle varie metodologie di mixology ed anche nuove tecniche culinarie applicabili a questa.
Oggi, a un passo dalla prima competizione al RoadHouse ringrazio il continuo ed indispensabile supporto del team della Bartender Academy a cui devo la realizzazione di un sogno.
Grazie a te Filippo e speriamo che la tua storia sia da ispirazione per molti nuovi talenti.
Un abbraccio
Marco, Andrea e Claudio.